Il bizzarro galateo dei magistrati italiani

Vorrei ricordare ai magistrati che la Costituzione dice: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. La buona educazione è rimasta nella penna dei costituenti, lo so, ma è ugualmente dovuta. I Graffi di Damato

Gen 26, 2025 - 16:29
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Il bizzarro galateo dei magistrati italiani

Vorrei ricordare ai magistrati che la Costituzione dice: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. La buona educazione è rimasta nella penna dei costituenti, lo so, ma è ugualmente dovuta. I Graffi di Damato

Il programma associativo o sindacale o protestatario – chiamatelo come preferite – è stato quindi realizzato nelle cerimonie d’inaugurazione dell’anno giudiziario svoltesi nelle Corti d’Appello d’Italia. Lo sgarbo evitato il giorno prima in Cassazione al Presidente della Repubblica, e del Consiglio Superiore della Magistratura, non è stato risparmiato ai rappresentanti del Governo, con la maiuscola riservatogli dalla Costituzione nella intestazione del terzo dei suoi sei titoli.

Ministri e sottosegretari che hanno preso la parola senza la presenza di Mattarella, non ancora ubiquo, sono stati contestati dai magistrati iscritti all’associazione di categoria esibendo con una copia della Costituzione, come per difenderla dall’attacco che sarebbe la riforma della giustizia al libero esame dell’altrettanto libero Parlamento.

Il provvedimento proposto dal governo per separare, fra l’altro, le carriere dei giudici e dei pubblici ministeri, ormai intestato al guardasigilli Carlo Nordio, ha superato di recente il primo dei quattro passaggi della doppia lettura prescritta per questo tipo di interventi legislativi dalla Costituzione. E anche quando avrà completato il suo percorso tra i due rami del Parlamento seguirà una verifica referendaria nel caso probabile di una maggioranza inferiore ai due terzi dei componenti di ciascuna Camera raggiunta nella seconda votazione. Eventualità messa nel conto dal governo e per la quale si è già allertata l’associazione nazionale dei magistrati scommettendo sulla mancata conferma anche per il fatto che il risultato della prova referendaria prescinderà dalla partecipazione alle urne, diversamente dal referendum di tipo abrogativo.

La premier Giorgia Meloni ha voluto difendere dall’”Apocalisse” avvertita dall’associazione dei magistrati la legittimità del tentativo del governo di riformare la giustizia nei termini concordati fra i partiti della maggioranza ricordando l’articolo 49 della Costituzione. Che dice. “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. E il carattere politico della riforma della giustizia attraverso modifiche alla Costituzione è evidente.

Di fronte alla durezza delle proteste e delle critiche dell’associazione nazionale dei magistrati alla riforma della giustizia, il cui carattere pregiudiziale è dimostrato dall’ormai sistematico no del sindacato delle toghe a interventi sulle materie che lo toccano, si potrebbe richiamare anche l’articolo 54 della Costituzione. Che dice: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. La buona educazione è rimasta nella penna dei costituenti, lo so, ma è ugualmente dovuta, non solo al presidente della Repubblica, nelle inaugurazioni dell’anno giudiziario se non si vuole ridurle ad oscenità.