I tre fronti di Orcel: Banco Bpm, Commerz, Generali. Mira a una forte banca europea | L’analisi

Banco Bpm, Commerzbank e ora anche Generali: sono i tre fronti sui quali è attualmente impegnata Unicredit. Sono tre partite finanziarie di rilievo che mirano, con INVESTIMENTI o aggregazioni, a rendere ancora più forte in Italia e in Europa l’istituto guidato da Andrea Orcel. Le operazioni si intrecciano con le altre sfide finanziarie in corso […] L'articolo I tre fronti di Orcel: Banco Bpm, Commerz, Generali. Mira a una forte banca europea | L’analisi proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Feb 4, 2025 - 14:05
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I tre fronti di Orcel: Banco Bpm, Commerz, Generali. Mira a una forte banca europea | L’analisi

Banco Bpm, Commerzbank e ora anche Generali: sono i tre fronti sui quali è attualmente impegnata Unicredit.

Sono tre partite finanziarie di rilievo che mirano, con INVESTIMENTI o aggregazioni, a rendere ancora più forte in Italia e in Europa l’istituto guidato da Andrea Orcel.

Le operazioni si intrecciano con le altre sfide finanziarie in corso in Italia, come l’Ops di Mps su Mediobanca, le mire dei gruppi Delfin e Caltagirone per il controllo di Generali, il desiderio del governo di creare un solido terzo polo bancario in Italia.

GENERALI
Unicredit ha rastrellato nelle ultime settimane tra azioni e derivati una quota del 4,1% di Generali con diritto di voto. Ha poi un altro 0,6% che gestisce per conto dei propri clienti. L’operazione viene definita solo finanziaria, con acquisti accumulati nel tempo.

Ma è chiaro che l’investimento, che non è di poco conto, ha una valenza nell’attuale contesto di risiko banco-assicurativo. Alla prossima assemblea di Generali si rinnova il Cda e due saranno i gruppi che si contenderanno la maggioranza: da una parte Mediobanca che ha il 13,1% del capitale e dall’altra i gruppi Delfin (9,93%) e Caltagirone (6,92%) che agiscono separati ma che insieme valgono più del 16%. Altro socio di rilievo del Leone è il gruppo Benetton con il 4,8%. Si aggiunge ora proprio Unicredit.

BANCO BPM

Il 25 novembre Unicredit ha lanciato un’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm per un valore totale di 10,1 miliardi di euro.

L’operazione, considerata ostile tanto che il Banco ha presentato un esposto alla Consob per chiedere di fermarla, è arrivata proprio mentre il Banco era intento nella creazione di quello che veniva considerato un terzo polo bancario italiano dopo Intesa e Unicredit. Ed ha sparigliato le carte.

Il Ceo Castagna aveva infatti acquistato una quota del 5% di Mps (lo stesso giorno in cui Delfin e Caltagirone avevano comperato uno stesso quantitativo di azioni) e poco prima aveva lanciato un’opa su Anima, importante società di risparmio gestito, a sua volta azionista del Monte dei Paschi.

L’operazione è ancora in corso ed è sottoposta anche alla valutazione del governo per l’uso della golden power. Il 24 gennaio le carte si sono nuovamente rimescolate. Mps, della quale il ministero dell’Economia possiede ancora l’11,7%, da preda è però diventata predatrice lanciando l’Ops su Mediobanca, con l’idea di acquisirla.

COMMERZ

Commerzbank è la banca tedesca leader sul mercato delle Pmi e da 150 anni accompagna l’economia della Germania. Lo Stato è presente dall’azionariato e, come in Italia il Ministero dell’Economia nel Monte dei Paschi, ne deve uscire.

Nel frattempo ha speso 18,2 miliardi di euro per sostenere l’istituto durante la crisi. Unicredit ha iniziato a prendere dal mercato azioni di Commerzbank durante l’estate. Poi è uscita allo scoperto l’11 settembre quando, con la vendita da parte della Germania di una quota delle proprie azioni, è salita al 9% è poi salita ancora ed ora ha il 28% dell’istituto.

È un investimento in cui tutte le opzioni sono aperte: dalla vendita, che di fatto sarebbe una ritirata, alla fusione. Il governo ha definito più volte l’operazione “non coordinata e ostile” e possiede ancora una quota del 12% ma ha deciso di non proseguire con altre dismissioni. Gli occhi sono però puntati ora sulle elezioni tedesche e su quello che dirà il prossimo governo.

Commerz ha comunque alzato le difese lanciando un acquisto di azioni proprie e raddoppiando il dividendo, per evitare che gli azionisti vendano altre quote. Nel frattempo anche Barclays e Citigroup hanno rafforzato le proprie posizioni nel capitale della banca tedesca.

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