Giornata nazionale prevenzione sprechi: come si comportano gli italiani
I dati dell'osservatorio Waste watcher diretto da Andrea Segrè: 14 miliardi di euro di cibo finiscono nel bidone ogni anno
Roma, 4 febbraio 2025 - Il 5 febbraio torna la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, giunta ormai alla 12esima edizione. È l’occasione in cui vengono rilasciati i dati dell’osservatorio Waste watcher, diretto dall’economista e fondatore di 'Last minute market' Andrea Segrè. I numeri di quest’anno svelano che, nel nostro Paese, ogni giorno buttiamo via 88,2 grammi di cibo, ovvero 617,9 grammi settimanali, per un costo pro capite di 130,71 euro: complessivamente, parliamo di 14,101 miliardi di euro sprecati nella filiera italiana del cibo.
Tagliare gli sprechi si può
"A cinque anni dal 2030 – spiega Andrea Segrè – è urgente verificare il cammino che ci separa dagli obiettivi dell’agenda delle Nazioni unite. In tema di spreco alimentare, sappiamo che in Italia bisogna arrivare, entro il 2030, a uno spreco pro capite di 368,7 grammi settimanali, ovvero la metà dei 737,4 grammi registrati 10 anni fa, al momento dell’adozione dell’Agenda 2030. Ciò significa che dobbiamo tutti tagliare, ogni anno, dal 2025 al 2029, circa 50 grammi di cibo ogni settimana, così da arrivare nel 2030 a uno spreco alimentare pro capite che non superi il traguardo quantificato dall’Agenda delle Nazioni unite. Una sfida ambiziosa, nella quale possiamo cimentarci con uno strumento semplice, lo Sprecometro, che ogni giorno misura non solo lo spreco del cibo, ma anche la nostra impronta ambientale, lo spreco nascosto dell’acqua e le emissioni correlate al cibo gettato.”
La #sprecozero challenge
Il 5 febbraio 2025 parte, dunque, la #sprecozero challenge, una staffetta che tutti gli italiani, da soli o in famiglia, potranno affrontare con l‘aiuto di uno strumento operativo, la app gratuita Sprecometro, messa a punto dal dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari dell’università di Bologna. La #sprecozero challenge 2025>2030 aiuterà gli utenti a raggiungere l'obiettivo 12.3 dell'Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile, sensibilizzando sull'importanza della riduzione degli sprechi, offrendo dati concreti e casi di studio.
La challenge favorisce una rete di consumatori e famiglie impegnate nella sostenibilità e promuove uno stile di vita consapevole. È rivolta principalmente alle famiglie e ai singoli consumatori, ma potenzialmente destinata a scuole, aziende, comuni, associazioni e qualsiasi altra comunità sociale. Si propone di monitorare e documentare pubblicamente il percorso e i progressi dei nuclei selezionati dal comitato scientifico dell'applicazione nella riduzione dello spreco alimentare domestico.
Strategie anti-spreco in cucina o fuori casa
Tornando ai dati rilasciati dall’osservatorio, è interessante notare come l’86% degli italiani dichiari di avere a cuore e prestare molta attenzione al cibo e alla sua preparazione in cucina, anche quando il tempo scarseggia. Solo 3 italiani su 100 dichiarano di non cimentarsi mai ai fornelli, mentre il 14% dichiara di avere poco tempo e quindi di dedicare poca attenzione alla preparazione del cibo.
- 6 italiani su 10 (60%) danno priorità ai cibi a ridosso di scadenza o congelano i cibi che non potranno mangiare a breve.
- Il 56% testa il cibo prima di buttarlo, anche se è già scaduto: se è buono lo utilizza comunque.
- Solo 1 italiano su 10 (11%) dona il cibo cucinato in eccesso a parenti o amici.
Non aumenta la percentuale di italiani che chiede al ristorante una bag per portarsi a casa il cibo avanzato: 28%.
Lo spreco aumenta, ma nessuno lo ammette
Malgrado l’aumento costante evidenziato dai numeri degli ultimi 3 anni, gli italiani ritengono di essere attenti alla questione spreco: il 94% dichiara che la propria famiglia è attenta o attentissima, solo il 6% si dichiara consapevole di prestare scarsa attenzione al cibo gettato. Nel dettaglio, 6 italiani su 10 (63%) dichiarano di gettare del cibo al massimo 1 volta alla settimana, 1 italiano su 5 ammette di gettarlo 3 o 4 volte a settimana e il 14% confessa di sprecare cibo quasi ogni giorno.
Le ragioni sono da ricondurre, per lo più, alla ‘scarsa attenzione’: 1 italiano su 3 ammette di non pensare al rischio dello spreco, anzi, di dimenticarsene. Per il 23% la prevenzione degli sprechi richiede troppo tempo, secondo l’11% è troppo costoso o troppo faticoso. Si scoraggia 1 italiano su 10, pensando che il contributo personale non faccia la differenza, o che sia troppo difficile essere costanti nel tempo. Secondo 5 italiani su 100, infine, la questione semplicemente “non è importante”.
Il compito più difficile? La lista della spesa
Per rovesciare lo stato delle cose, 1 italiano su 2 è disponibile a mangiare prima il cibo che rischia di guastarsi, il 45% a congelare i cibi che non si possono mangiare a breve, il 40% a utilizzare comunque il cibo scaduto da poco, se è ancora buono, il 37% a valutare attentamente le quantità prima di cucinare, il 32% a fare la lista della spesa e attenersi solo alla lista, e a comprare sempre frutta e verdura di stagione.
Solo il 6% pensa di donare il cibo cucinato in più a parenti o vicini. E cosa invece risulta più difficile da fare, in ottica #sprecozero? Gli italiani indicano subito la lista della spesa (27%), quindi l’organizzazione del frigorifero/dispensa, mentre il 19% trova ostico conservare gli avanzi cercando su internet le ricette antispreco.