Come funzionava la truffa con la voce di Crosetto. Il ruolo dell’IA e gli imprenditori coinvolti

Un meccanismo sofisticato con l’uso dell’intelligenza artificiale. Secondo la Banca d’Italia non sarebbe l’unico caso di questo tipo

Feb 8, 2025 - 11:54
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Come funzionava la truffa con la voce di Crosetto. Il ruolo dell’IA e gli imprenditori coinvolti

Milano, 8 febbraio 2025 – Una telefonata a grandi imprenditori. Dalla segreteria di Crosetto. Con un numero del ministero (clonato). La richiesta di soldi per “liberare degli ostaggi”. La voce dei funzionari coinvolti (e forze anche di Crosetto) perfettamente imitata grazie all’intelligenza artificiale. Qualcuno, uno forse due, hanno pagato. Ma è tutta una truffa. In estrema sintesi sarebbe funzionato così il tentativo di raggiro che ha coinvolto grandi imprenditori del calibro di Giorgio Armani, Massimo Moratti, Marco Tronchetti Provera e Diego Della Valle, solo per fare alcuni nomi.

Gli imprenditori coinvolti

Il gotha dell'imprenditoria e della finanza in Italia. Sono loro i bersagli del gruppo di truffatori che ha usato il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto, del suo staff e di un generale per cercare di truffare, con uno stratagemma credibile e articolato, alcuni tra i più grandi imprenditori multimilionari.

Almeno un imprenditore truffato

I loro cognomi famosi fanno parte di un lungo elenco ora nelle mani della procura di Milano che sta cercando di ricostruire la complessa rete del raggiro. Per ora solo un filantropo ha denunciato la truffa da quasi un milione di euro, altre due denunce dovrebbero essere formalizzate nelle prossime ore, ma il numero delle potenziali vittime sembra destinato a salire.

A quanto risulta (come riportato dall’agenzia AdnKronos) tra le persone che sono state contattate dal gruppo di truffatori, ma che non sarebbero cadute nel tranello, figurano lo stilista Giorgio Armani, un esponente della famiglia Moratti, Marco Tronchetti Provera, l'amministratore delegato di Tod's Diego Della Valle, Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada e presidente del gruppo.

Come funziona la truffa con l’intelligenza artificiale

A quanto risulta i truffatori chiedevano di fare un consistente bonifico su un conto di Hong Kong. I soldi sarebbero poi serviti per liberare dei giornalisti ostaggio in Paesi stranieri. Il denaro, di cui ci sarebbe stato un bisogno immediato, sarebbe poi stato restituito dalla Banca d’Italia. Voci, come quella del ministro, che sarebbero state riprodotte fedelmente con l’intelligenza artificiale (IA).

Il racconto di Crosetto

Una vicenda, ha spiegato lo stesso Crosetto sui social, iniziata un paio di giorni fa, quando il fondatore di Fratelli d'Italia riceve la telefonata di un amico, grande imprenditore, “che mi chiede perché la mia segreteria avesse chiamato la sua per avere il suo cellulare”. “Gli dico che era assurdo, avendolo io, e che era impossibile – continua –. Verifico per sicurezza e mi confermano che nessuno lo ha cercato”.

Un'ora dopo un secondo caso. Il bersaglio, stavolta, è un noto imprenditore milanese che il ministro non conosce direttamente e “che vorrebbe mettersi in contatto con me. Autorizzo a dargli il mio cellulare". Il canovaccio è simile. “Mi racconta di essere stato chiamato da me e poi da un generale e di aver fatto un bonifico molto elevato ad un conto. Gli dico che si tratta di una truffa ed avviso i carabinieri che vanno a casa sua e raccolgono la denuncia”.

Soldi difficili da recuperare

Questo è il caso, da quanto si è saputo, del versamento da un milione di euro con più bonifici, non tracciabili, verso conti esteri. Gli investigatori stanno cercando di bloccarli, anche se pare molto difficile.

Le parole di Massimo Moratti

“Questi sono bravi, nel senso che sembrava assolutamente tutto vero”, ha raccontato Massimo Moratti a La Repubblica. “Comunque può capitare, poi certo uno non se l’aspetta una roba di questo genere. Ma succede a tutti... Preferirei non raccontare altro, vediamo come va avanti l’inchiesta”.

L’allarme di Banca d’Italia

La truffa in cui viene usato il nome di Crosetto, però, non sembra l'unica. Da Banca d'Italia arriva un invito alla prudenza. "Si sono verificati di recente alcuni tentativi di truffa che utilizzano indebitamente il nome e il logo della Banca d'Italia", come ad esempio richieste di denaro per liberare giornalisti rapiti all'estero, "con la promessa di una restituzione da parte della Banca d'Italia" si legge in una nota dell'istituto, completamente estraneo a tali richieste. "Si raccomanda di non fornire alcuna risposta e denunciare i casi all'autorità giudiziaria".