Pitti Uomo, la sfilata-performance di MM6 Maison Margiela celebra Miles Davis e il jazz: “Lui aveva capito il potere del look”

Al Tepidarium del Roster va in scena un'inusuale sfilata che coniuga minimalismo e teatralità: in pedana una collezione ispirata a Miles Davis e all'estetica del jazz L'articolo Pitti Uomo, la sfilata-performance di MM6 Maison Margiela celebra Miles Davis e il jazz: “Lui aveva capito il potere del look” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Jan 16, 2025 - 12:06
Pitti Uomo, la sfilata-performance di MM6 Maison Margiela celebra Miles Davis e il jazz: “Lui aveva capito il potere del look”

Nel cuore del Giardino dell’Orticoltura di Firenze, sotto la maestosa serra Liberty del Tepidarium Giacomo Roster, MM6 Maison Margiela è tornato a sfilare a Pitti Uomo dopo il debutto nel 2006. Invitato come ospite speciale, il marchio giovane di Maison Margiela ha presentato la collezione Uomo Autunno-Inverno 2025/2026 con una sfilata-performance che ha catturato l’essenza stessa del minimalismo sofisticato e della sperimentazione materica che caratterizzano il Dna del brand. Niente posti a sedere per gli ospiti, tutti in piedi, immersi nell’oscurità della serra rischiarata solo dai bagliori provenienti dalle luci dei palazzi circostanti che filtravano dalle grandi vetrate. Davanti a loro una lunga pedana di legno sopraelevata, su cui i modelli sfilavano con movenze felpate improvvisando passi di ballo e pose plastiche. Tra i presenti anche Renzo Rosso (con la sua Otb è proprietario del marchio): “Firenze è una città magica, che ci ha sempre portato fortuna. Essere qui è una celebrazione del passato e un augurio per il futuro”, ha commentato.

E il fascino della città emblema della moda maschile ha catturato anche i designer: “Dopo quasi 20 anni, siamo entusiasti di riportare Maison Margiela sul palcoscenico di Pitti e di portare alla ribalta un guardaroba maschile contemporaneo che risuoni dell’attitudine, dei concetti e dei processi di MM6”, ha spiegato alla stampa il team creativo di MM6 presentando i capi. “Abbiamo voluto esplorare nuove idee che parlassero all’uomo contemporaneo, mantenendo al centro l’identità e l’attitudine che ci contraddistinguono”. Un’affermazione che ha trovato piena conferma nell’esperienza multisensoriale offerta agli ospiti mercoledì sera: la location era immersa nel buio, spezzato solo da fasci di luce mobili che disegnavano ombre dinamiche sui modelli, creando un gioco di contrasti e chiaroscuri che amplificava il gioco di chiaroscuri creato sugli abiti. Ogni silhouette sembrava emergere da un film noir, raccontando una storia fatta di sartorialità destrutturata e dettagli ipnotici. “Miles Davis è stato la nostra ispirazione per questa collezione. Il jazz ha un legame viscerale con la moda: è immediatamente cool, e Miles è un’icona di stile senza tempo e aveva capito il potere del look”, ha raccontato il team creativo. “Abbiamo cercato di catturare il suo spirito innovativo, la sua capacità di reinventarsi, e di tradurlo in abiti che parlano di libertà e di individualità, ma senza nostalgia”. Da questa suggestione sono nate creazioni che combinano glamour e minimalismo, rock e couture.

Il risultato è stata una sfilata che ricreava le suggestioni dei vecchi locali jazz, dove a predominare era il nero, con sprazzi di colore che hanno illuminato il mood generale: un abito in lurex turchese indossato a pelle, completi con riflessi rossi e blu, giacche di jeans con finiture metalliche, e pantaloni dal finish sbiadito, come baciati da un fascio di luce. Trenta i look in passerella, anche donna, con pezzi già destinati a diventare oggetto del desiderio come il bomber di pelliccia in finto visone, reversibile: “Pelliccia finta, emozioni vere”, spiegano i designer illustrando il moodboard. Poi il classico impermeabile della tradizione inglese e “un pezzo ispirato dal popolo di Pitti”, ovvero una giacca di lino gommato e plastificato. Infine, lo vedremo forse su un red carpet, il completo a tre pezzi con la nuova iconica stampa a micro-stelle, pensata per dare un effetto luminoso a chi la indossa. E c’è anche la borsa weekender, ispirata a quella in cui Miles Davis infilava la sua tromba.

E a chi si chiede quale sarà il futuro di Maison Margiela dopo l’addio di John Galliano annunciato a dicembre 2024, Renzo Rosso risponde: “Abbiamo un bellissimo team, lo diremo al momento giusto. Sono orgoglioso delle mie maison, abbiamo dei team interni favolosi”.

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