Il 2024 premia le rinnovabili, ma il target 2030 è ancora lontano
Gli ultimi dati di Terna per dicembre ci consentono di fare il punto su consumi e produzione elettrica in Italia nel 2024 (report in fondo all’articolo). La richiesta di elettricità nel nostro paese è cresciuta del 2,2%, pari a poco meno di 6 TWh, rispetto al 2023 (e circa 3 TWh in meno sul 2022). […] The post Il 2024 premia le rinnovabili, ma il target 2030 è ancora lontano first appeared on QualEnergia.it.
Gli ultimi dati di Terna per dicembre ci consentono di fare il punto su consumi e produzione elettrica in Italia nel 2024 (report in fondo all’articolo).
La richiesta di elettricità nel nostro paese è cresciuta del 2,2%, pari a poco meno di 6 TWh, rispetto al 2023 (e circa 3 TWh in meno sul 2022). Il fabbisogno annuale di 312,3 TWh è stato coperto dalle fonti rinnovabili con 128,6 TWh, cioè un contributo pari al 41,2%.
Si tratta del record assoluto delle rinnovabili nel nostro paese, come vedremo più avanti, ma ancora lontano dai target fissati al 2030 dal Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).
Intanto vediamo nel grafico l’andamento della domanda di energia elettrica in Italia dal 2000 ad oggi (dati senza decimali), che da oltre un decennio non supera i 320 terawattora.
In termini di richiesta elettrica su base territoriale, lo scorso anno la variazione sul 2023 del fabbisogno è stata pari al +3% al Centro, +2,1% al Sud, +1,8% al Nord e +1,5% nelle Isole.
La tabella riassuntiva, estrapolata dal rapporto mensile di Terna, fornisce un quadro del mese di dicembre e del 2024 per le diverse fonti elettriche, oltre a un confronto con il 2023.
Come detto, la quota di Fer sulla domanda di energia elettrica è arrivata al 41,2%, il massimo di sempre. Questa percentuale diventa del 48,8% se la consideriamo in proporzione alla produzione elettrica nazionale.
Come si può vedere dal grafico ancora più in basso, le rinnovabili hanno prodotto 15,3 TWh in più rispetto al 2023 e circa 31 TWh in più del 2022.
Nel grafico qui sotto, si può comunque osservare come il divario in termini di percentuale con l’obiettivo intermedio del 2025 e quello del 2030 sia ancora molto ampio.
Con l’aumento della produzione da fonti rinnovabili, si è registrato un calo della generazione termoelettrica del 6,2% in confronto al 2023 (circa 9,7 TWh in meno). Crollo verticale (-71%), invece, dell’energia elettrica prodotta dalle centrali a carbone, in linea con quanto accaduto anche l’anno precedente.
Nel grafico seguente si riporta la produzione di elettricità da rinnovabili degli ultimi 11 anni, a fronte di una domanda sostanzialmente stabile, al netto del picco negativo del 202o collegato alla crisi pandemica.
Analisi per fonte: crescita idroelettrico e FV, calo eolico e bioenergie
Tra le fonti rinnovabili molto bene l’idroelettrico che nel 2024 ha generato 52,1 TWh, pari a 12,1 TWh in più sul 2023 (+30,4%), e addirittura quasi 24 TWh in più del 2022. Il contributo dell’energia idroelettrica è stato del 16,7% sulla domanda (16,2% se consideriamo l’apporto dei pompaggi).
Positivo anche l’andamento del fotovoltaico: +19,3% sul 2023. Dal solare arrivano circa 36,1 TWh, cioè 5,8 TWh in più dell’anno prima. Il record di produzione da FV consente di soddisfare l’11,5% della domanda del 2024.
In calo del 5,6% la generazione da fonte eolica (-1,3 TWh sul 2023, che era stato un anno record), nonostante la buona produzione di dicembre, che va a coprire il 7,1% della domanda.
Ancora in calo le bioenergie (-9,5%) e pressoché stabile il geotermoelettrico (-0,8%); queste ultime due fonti coprono, rispettivamente il 4,2 e l’1,7% del fabbisogno elettrico.
Focus fotovoltaico ed eolico: una crescita ancora insufficiente
L’aumento della produzione da fotovoltaico (36,1 TWh) e il leggero decremento di quella da eolico (22,1 TWh circa), portano a un incremento delle due fonti rinnovabili dell’8,4% sul 2023: insieme hanno prodotto circa 58,1 TWh, pari al 18,6% del fabbisogno elettrico nazionale.
Analizzando il rapporto tra produzione e fabbisogno:
- il fotovoltaico ha coperto l’11,5% della domanda e il 13,7% della produzione nazionale;
- l’eolico ha soddisfatto il 7,1% della richiesta e l’8,4% della produzione interna.
Dal 2014, cioè dopo 11 anni, le due fonti hanno prodotto 21,2 TWh in più. Dovranno però generare circa 163 TWh a fine 2030, compiendo un salto di 105 TWh in appena sei anni, cioè pari ad un +181%.
Infatti, come si può intuire dai seguenti due grafici, il fotovoltaico in Italia dovrà incrementare la sua produzione di 2,7 volte entro il 2030 per centrare i target del Pniec.
Mentre la generazione da fonte eolica dovrà aumentare di 2,9 volte. Sia per il fotovoltaico che per l’eolico, anche il target intermedio del 2025, indicato dal Pniec, sembra veramente molto complesso da raggiungere.
Per completare il focus sulla produzione da fotovoltaico ed eolico, ecco l’andamento nell’arco dei diversi mesi del 2024.
In quest’ultimo grafico, vediamo il peso di ciascuna fonte sul totale dell’apporto di tutte le rinnovabili: fotovoltaico ed eolico rappresentano circa il 45,2% della produzione, in diminuzione rispetto al 2023 anche per l’importante crescita dell’idroelettrico.
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- Rapporto mensile Terna (dicembre 2024)
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