Ferrari, Hamilton “bollito”? Il dato che mette a tacere gli scettici

L’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari è certamente l’evento che caratterizza il pre-stagione della F1. Un accadimento a cui stanno strizzando l’occhio sia Liberty Media che la stessa Federazione Internazionale, consapevoli della portata del binomio e della visibilità che esso conferirà alla classe regina del motorsport. Tuttavia, anche negli inguaribili ottimisti serpeggia un dubbio che […]

Jan 14, 2025 - 15:54
Ferrari, Hamilton “bollito”? Il dato che mette a tacere gli scettici

L’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari è certamente l’evento che caratterizza il pre-stagione della F1. Un accadimento a cui stanno strizzando l’occhio sia Liberty Media che la stessa Federazione Internazionale, consapevoli della portata del binomio e della visibilità che esso conferirà alla classe regina del motorsport. Tuttavia, anche negli inguaribili ottimisti serpeggia un dubbio che nessuno osa proferire. Allora lo facciamo noi: il sette volte campione del mondo, si trova nella parabola discendente della sua formidabile carriera ricca di soddisfazioni?

Sarà ancora capace di tornare ad essere il pilota vincente sino alla stagione 2021, a quarant’anni suonati? Il sodalizio con Ferrari è un estremo tentativo di trovare motivazioni, ormai riposte nel cassetto a causa della mediocrità degli ultimi progetti tecnici della Mercedes? Nell’ultimo triennio, tutti gli indicatori numerici sono favorevoli al suo compagno di squadra. George Russell, a partire dal 2022, ha ottenuto più vittorie, più pole position e, in due stagioni su tre, ha concluso la stagione davanti all’epta campione del mondo nella classifica riservata ai piloti.

Un osservatore superficiale, sulla base delle suddette evidenze, non potrebbe che sentenziare quanto segue: Hamilton è ormai un pilota “bollito” che ha cercato il “buen retiro” in quel di Maranello per completare la sua straordinaria carriera. Del resto, come dichiarò Sebastian Vettel in una famosa intervista, sotto sotto tutti sono fan della Rossa. Un’operazione di marketing di sicuro successo, ma dai tanti punti interrogativi in merito alla possibilità di tornare a vedere la versione “prime” dell’asso anglo-caraibico. Per cercare di andare oltre al dato statistico, abbiamo realizzato un’analisi.

Ferrari Hamilton
Passo medio in gara tra L.Hamilton e G.Russell – Credit: @robertofunoat

Gli indici di performance più attendibili sono due: la velocità sul giro secco e il passo gara. Per quanto riguarda il sabato, il parziale di 19 a 5 nei confronti di Russell lascia poco spazio ad attenuanti. Ma per il ritmo nelle corse la situazione è molto diversa. Al netto di tre round in cui le due frecce d’argento non sono transitate sotto la bandiera a scacchi, si evince che il passo di Lewis è stato superiore a quello di Russell 12 volte su 21. Un dato molto sorprendente, che testimonia la capacità di Hamilton di “martellare” sulla distanza dei 300 km come nelle migliori fasi della sua strabiliante carriera.

Ferrari, Hamilton: performance in gara sempre di altissimo livello

Un dato che assume un valore qualitativo superiore a ogni aspettativa, perché Hamilton è partito quasi sempre alle spalle del connazionale e in molte circostanze è rimasto invischiato in lotte nel midfield, molto penalizzanti nell’economia della gara. Basti pensare alla gara di Las Vegas, in cui il neo pilota Ferrari era nettamente il più veloce, ma la posizione sulla griglia non gli ha consentito di andare oltre la piazza d’onore, proprio alle spalle proprio del suo più giovane compagno di squadra. C’è un dato interessante, pensando al Cavallino Rampante giusto su questo aspetto.

Ferrari Hamilton
Charles Leclerc e Lewis Hamilton, la futura coppia di piloti della Ferrari

Per uno strano scherzo del destino, pensando alla campagna agonistica 2024 della rossa, si accomuna un destino. Sia Lewis che la futura monoposto del team modenese avrà come obiettivo quello di migliorare il rendimento sul giro secco. La scorsa stagione, Charles Leclerc, uno dei migliori interpreti delle qualifiche in tutta al storia massima categoria, ha ottenuto solamente tre pole position. Questo nonostante la SF-24 fosse complessivamente una monoposto molto buona.

Parliamo di un chiaro risultato figlio del preciso intento degli ingegneri di Maranello che, in fase di progettazione, avevano deciso di realizzare una vettura di F1 più voltata alle performance durante la corsa, con un occhio alla mera gestione degli pneumatici sulla distanza dei 300 km. Uno dei problemi che ha sempre afflitto le auto italiane durante le ultime annate. Sotto questo aspetto possiamo dire che tale risultato è stato in gran parte raggiunto dal team di Maranello, questo nonostante il piano di sviluppo “tribolato” che di fatto ha “sporcato” una stagione potenzialmente vincente.

Ferrari Hamilton
Lewis Hamilton compie oggi i suoi 40 anni da nuovo pilota della Ferrari

Tuttavia, per essere più specifici, in qualifica la preparazione dello pneumatico è stata spesso complessa, compromettendo la posizione in griglia dei “due Carlo”. Il weekend di Singapore è illuminante in tal senso. Per tale ragione, la Ferrari 677 è stata prodotta per mettere in pista una monoposto in grado di fornire massime prestazioni anche sul giro secco, aiutando Lewis Hamilton a trovare quella fiducia smarrita nell’ultimo triennio, in cui ha conquistato una sola pole position nel Gran Premio di Ungheria targato 2023. Mentre per le gare, come detto, problemi di rendimento non ci saranno.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV