Dal CICLONE mediterraneo al FREDDO: il Meteo di fine Gennaio
Il meteo di fine gennaio è avvolto da un alone di incertezza, con i modelli matematici che sembrano oscillare senza una direzione chiara. Mentre gli esperti tentano di delineare il possibile trend climatico, emergono scenari che variano dal ritorno di un forte freddo all’ipotesi di un possibile intervento dell’Anticiclone Africano. Prima di addentrarci nelle previsioni […] Dal CICLONE mediterraneo al FREDDO: il Meteo di fine Gennaio
Il meteo di fine gennaio è avvolto da un alone di incertezza, con i modelli matematici che sembrano oscillare senza una direzione chiara. Mentre gli esperti tentano di delineare il possibile trend climatico, emergono scenari che variano dal ritorno di un forte freddo all’ipotesi di un possibile intervento dell’Anticiclone Africano. Prima di addentrarci nelle previsioni di lungo periodo, uno sguardo più dettagliato va rivolto agli sviluppi più imminenti, come il Ciclone Mediterraneo e il conseguente impatto sulle regioni del Sud Italia.
Ciclone mediterraneo e rischio piogge torrenziali
Le mappe meteorologiche ad alta risoluzione confermano che il Ciclone Mediterraneo in arrivo avrà effetti significativi su diverse aree del Paese. Sicilia, Sardegna e Calabria ionica sono le regioni più a rischio, con accumuli di pioggia stimati tra i 200 e i 300 millimetri in pochi giorni. In alcune zone particolarmente esposte, complici le caratteristiche orografiche, gli accumuli potrebbero superare questa soglia, aumentando i pericoli di alluvioni e dissesti idrogeologici.
Per quanto riguarda le Isole Maggiori, saranno soprattutto i settori orientali e meridionali a subire l’impatto maggiore, mentre nel Sud Italia i versanti ionici saranno i più colpiti. Le autorità competenti hanno già lanciato avvisi per monitorare l’evoluzione del fenomeno.
Neve abbondante sopra i 1200 metri
Il ciclone non porterà solo piogge, ma anche nevicate consistenti. Le previsioni indicano che la neve cadrà prevalentemente oltre i 1200-1300 metri, con accumuli significativi nelle zone montuose. Questo potrebbe comportare disagi nei principali passi montani e nelle aree più elevate, dove il rischio di interruzioni nei collegamenti stradali e problemi di viabilità sarà concreto.
Il ritorno delle perturbazioni atlantiche
Con l’ingresso nella seconda metà della prossima settimana, l’attenzione si sposterà sulle perturbazioni atlantiche. Questo flusso di origine oceanica dovrebbe riportare piogge diffuse su gran parte del territorio, coinvolgendo anche le regioni del Nord Italia e i settori tirrenici. Si prevede, inoltre, il ritorno della neve sui principali massicci montuosi, contribuendo a un incremento del manto nevoso che si rivelerà prezioso per le riserve idriche future.
Verso i giorni della merla: freddo o gelo?
Con l’avvicinarsi della fine di gennaio, si entra tradizionalmente nei cosiddetti giorni della merla, che secondo la tradizione popolare rappresentano il periodo più freddo dell’anno. Tuttavia, le attuali proiezioni meteorologiche non offrono certezze su un calo termico significativo. I centri di calcolo internazionali segnalano la possibilità di un forte riassetto barico, legato alle dinamiche del Vortice Polare. Questo cambiamento potrebbe favorire la formazione di anticicloni ad alte latitudini, aprendo la strada allo scivolamento di masse d’aria fredda verso l’Europa meridionale.
L’Italia potrebbe essere coinvolta solo parzialmente, ma molto dipenderà dall’effettiva realizzazione di questo scenario. In caso contrario, potrebbe prevalere un’ulteriore espansione dell’Anticiclone Africano, con un ritorno a condizioni meteo più stabili e miti, almeno temporaneamente. Al momento, questa ipotesi appare meno probabile rispetto all’arrivo del freddo.
Monitoraggio continuo per un meteo instabile
L’attuale situazione meteo richiede una costante attenzione, sia per l’imminente rischio rappresentato dal Ciclone Mediterraneo, sia per le incognite legate all’evoluzione barica a lungo termine. Le proiezioni sono in continuo aggiornamento e ogni cambiamento potrebbe modificare drasticamente lo scenario previsto per la fine di gennaio,
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