Asset allocation: i “bond vigilantes” influenzeranno le azioni?
“L’attuale contesto economico ricorda molto quello degli anni ’70 e ’80, periodo in cui le autorità statunitensi persero il controllo sull’inflazione e sul deficit di bilancio: contemporaneamente, i rendimenti obbligazionari aumentarono drasticamente, l’economia degli Stati Uniti entrò in recessione, ed inflazione e tassi d’interesse crollarono. Una situazione analoga si manifestò anche nel Regno Unito, ma... Leggi tutto
“L’attuale contesto economico ricorda molto quello degli anni ’70 e ’80, periodo in cui le autorità statunitensi persero il controllo sull’inflazione e sul deficit di bilancio: contemporaneamente, i rendimenti obbligazionari aumentarono drasticamente, l’economia degli Stati Uniti entrò in recessione, ed inflazione e tassi d’interesse crollarono. Una situazione analoga si manifestò anche nel Regno Unito, ma fu ulteriormente complicata da una crisi della sterlina”. A farlo notare è Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, che di seguito spiega nei particolari la view.
Durante questo periodo, Ed Yardeni, economista di spicco di Wall Street, coniò l’espressione “vigilantes del mercato obbligazionario”, riferendosi a quegli investitori che intervenivano quando le autorità non riuscivano a mantenere l’ordine.
I vigilantes del mercato obbligazionario sono tornati
Nonostante l’inflazione attuale sia significativamente più bassa, i deficit di bilancio sono aumentati, non solo negli Stati Uniti ma a livello globale. Con un deficit pari al 6,3% del PIL, quello statunitense ha superato qualsiasi cifra registrata negli anni ’70 e ’80, inclusi i periodi di recessione. Considerando la solidità dell’economia statunitense, ci si aspetterebbe un debito pubblico inferiore; al contrario, sta crescendo rapidamente e quest’anno supererà il 100% del PIL, rispetto al 30% del 2010. La nuova amministrazione ha presentato piani ambiziosi per ridurre la spesa pubblica, inclusa la creazione di un nuovo Dipartimento per l’Efficienza della Pubblica Amministrazione, guidato da Elon Musk. Sebbene ci sia una certa curiosità riguardo al suo successo, permangono scetticismi. Il presidente eletto Trump ha proposto un programma di riduzione delle tasse, ma i mercati mostrano preoccupazioni per i suoi piani di aumento significativo delle tariffe doganali. Nonostante i risultati positivi, l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha avuto un impatto negativo sui titoli azionari.
Il Regno Unito ha particolarmente subito questo impatto negativo, con l’aumento dei rendimenti dei Gilt che ha messo in discussione le misure fiscali del Cancelliere Reeves, riducendo la fiducia di aziende ed imprese. È noto che circa il 75% delle variazioni nei Gilt britannici è influenzato dal mercato obbligazionario statunitense, e quindi da questi vigilantes. Tuttavia, il restante 25% è sotto la responsabilità interna, e le decisioni del nuovo governo di consentire aumenti significativi dei salari minimi e del settore pubblico, e di incrementare i costi dell’assicurazione nazionale hanno aggravato notevolmente il contesto.
L’esito di questa situazione rimane incerto. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, si prevede che l’inflazione continuerà a diminuire nel corso del 2025, nonostante la forza dimostrata dall’economia americana. Si ritiene anche, sebbene con minore certezza, che la prossima amministrazione statunitense intraprenderà misure per ridurre il deficit di bilancio. Tale scenario dovrebbe contribuire ad una diminuzione dei rendimenti dei Treasury.
Per quanto riguarda il Regno Unito, i prossimi mesi saranno particolarmente impegnativi. Le aziende aumenteranno i prezzi e ridurranno il personale in previsione dei consistenti incrementi dei costi salariali previsti per aprile. Tuttavia, la domanda potrebbe rimanere sostenuta, poiché i lavoratori spenderanno una fetta maggiore dei loro salari e gli acquirenti di case si affretteranno a concludere gli acquisti prima dell’aumento dell’imposta di registro. I mercati si aspettano una riduzione del tasso d’interesse da parte della Bank of England durante la riunione del mese prossimo, ma c’è anche chi sostiene che i tassi rimarranno invariati.
Inoltre, il rapporto dell’Office for Budget Responsibility di marzo probabilmente evidenzierà un indebitamento superiore ai limiti fiscali stabiliti dal governo, alimentando i timori legati ad ulteriori aumenti delle tasse ed alla necessità di prendere decisioni di spesa politicamente difficili. Tuttavia, non tutto è negativo: gli aumenti salariali del settore pubblico hanno contribuito a porre fine alla maggior parte degli scioperi, almeno temporaneamente. Il settore edilizio appare promettente, ad eccezione di quello residenziale. Nel momento in cui i rendimenti diminuiranno negli Stati Uniti, anche il Regno Unito dovrebbe seguire lo stesso trend. In tal caso, i vigilantes del mercato obbligazionario potrebbero ritirarsi, con gli asset di rischio che potrebbero nuovamente aumentare.