Assegno sociale rivisto per i pensionati con pochi contributi, importo in aumento nel 2025

Gli importi in aumento per l'assegno sociale nel 2025, per effetto delle rivalutazioni delle pensioni all'inflazione comunicate dall'Inps nelle tabelle

Feb 2, 2025 - 14:00
 0
Assegno sociale rivisto per i pensionati con pochi contributi, importo in aumento nel 2025

Aumentano ufficialmente gli assegni erogati dall’Inps nel 2025. Dopo l’analisi di oltre 20 milioni di prestazioni previdenziali e assistenziali, l’Istituto ha comunicato di aver concluso le attività di rivalutazione degli importi, pubblicando le tabelle con gli adeguamenti all’inflazione. Si tratta di piccoli incrementi sui trattamenti pensionistici, riguardanti anche l’assegno sociale, il sostegno economico garantito dallo Stato anche a chi ha i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia, ma non i 20 anni di contributi o, per i contributivi puri, che non riescono a raggiungere l’importo minimo.

Anche per questa misura è scattata dal 1° gennaio 2025 la perequazione, il meccanismo che determina annualmente la rivalutazione delle prestazioni dell’Inps al tasso di inflazione, come adeguamento al maggiore costo della vita e allo scopo di tutelare il loro potere di acquisto impoverito dal caro vita.

La rivalutazione delle pensioni

Nella circolare numero 23 del 28 gennaio, l’Inps ha ricordato che l’indice per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2023 è pari a +5,4% dal 1° gennaio 2024. Specificato inoltre come nessun conguaglio sia previsto in relazione alla rivalutazione per lo scorso anno, secondo quanto stabilito dal decreto interministeriale del 15 novembre.

Il provvedimento (pubblicato in Gazzetta ufficiale il 27 novembre 2024) ha stabilito inoltre dal 1° gennaio 2025 un +0,8% di variazione percentuale sulla rivalutazione delle pensioni per il 2024. In questo modo si porta il trattamento minimo nell’anno in corso a 603,40 euro al mese: 7.844,20 euro all’anno.

L’indicizzazione delle pensioni è suddivisa su tre fasce di reddito:

  • 100 per cento (+0,8%) fino a 4 volte il trattamento minimo, pari a 2.394,44;
  • 90 per cento (+0,72%) per quelli tra 4 e 5 volte il minimo, 2.394,44 a 2.993,05;
  • 75 per cento (+0,60) per quelli superiori a 5 volte il minimo.

Gli assegni per le cifre uguali o inferiori alle pensioni minime riceveranno un aumento ulteriore del 2,2% (in calo rispetto al +2,7% dello scorso anno). Ciò per effetto della rivalutazione straordinaria, che porta l’importo a 616,67 euro.

La rivalutazione dell’assegno sociale

Oggetto di rivalutazione sono anche le prestazioni assistenziali come l’assegno sociale, che per il 2025 passa a 538,69 euro dai 534,41 euro recepiti lo scorso anno dagli aventi diritto su 13 mensilità.

La cifra è corrisposta ai cittadini italiani (o stranieri con requisiti equiparati) residenti in Italia, con almeno 10 anni di soggiorno legale e continuativo nel nostro Paese, con un reddito inferiore a 6.947,33 euro annui, 13.894,66 euro in caso di coniuge.

L’importo è riconosciuto interamente ai soggetti che non sono coniugati e non possiedono alcun reddito o, in caso di un nucleo familiare, se risultano con reddito inferiore alla quota annua dell’assegno sociale.

L’assegno è erogato in misura ridotta, invece, ai chi ha un reddito più basso all’importo annuale della misura e ai coniugi con un reddito familiare compreso tra la cifra dell’importo annuale dell’assegno e il suo doppio.

Ogni anno, i richiedenti dovranno comunicare i loro redditi per verificare se hanno ancora diritto alla prestazione e per determinarne l’importo.