Ambesi: “C’è una differenza tra Berrettini e Musetti. Sinner si è allenato con Jarry”
Massimiliano Ambesi, giornalista/analista di Eurosport, ha analizzato i tanti temi dell’attualità tennistica nel corso dell’ultima puntata di TennisMania, condotta da Dario Puppo (giornalista di Eurosport) e in onda sul canale Youtube di OA Sport. Day-3 degli Australian Open 2025 in cui il personaggio del giorno è stato Joao Fonseca. Il giovane tennista brasiliano è stato […]
Massimiliano Ambesi, giornalista/analista di Eurosport, ha analizzato i tanti temi dell’attualità tennistica nel corso dell’ultima puntata di TennisMania, condotta da Dario Puppo (giornalista di Eurosport) e in onda sul canale Youtube di OA Sport. Day-3 degli Australian Open 2025 in cui il personaggio del giorno è stato Joao Fonseca. Il giovane tennista brasiliano è stato capace di battere in tre set il n.9 del mondo, Andrey Rublev, alla prima presenza in uno Slam nel tabellone principale.
Nel prossimo incrocio ci sarà Lorenzo Sonego ad attenerlo: “Vedremo che testa avrà. Sapevamo che questo ragazzo avesse un gran livello di gioco, lo aveva evidenziato nelle Next Gen ATP Finals. Io non sono particolarmente stupito, tanti amici che lo seguono dal almeno due/tre anni mi avevano presentato il ragazzo come un prospetto enorme. I parallelismi con Sinner li sento da tempo“, ha dichiarato Ambesi che ha aggiunto: “Ha giocato senza pressione, a braccio libero, e ha trovato un avversario che comunque si è espresso su buoni livelli perché non è che Rublev gliel’abbia regalata. Sarà un nome nuovo da seguire“.
Il giornalista/analista di Eurosport è poi tornato sulla prestazione di Jannik Sinner nel primo round contro il cileno Nicolas Jarry: “Trovare al primo turno Jarry è stato molto positivo per lui. Sinner è stato fortunato perché ha affrontato una partita estremamente allenante, contro uno che serve sul livello dei primi quindici al mondo, se non meglio, ha un dritto devastante e genera vincenti. Meglio affrontare un rivale di questa tipologia piuttosto che il n.450 del mondo che arriva da lucky loser“.
Confronto tra il sudamericano e Jannik che c’è stato anche ai microfoni, con il cileno a evidenziare prima della partita la disparità di trattamento avuta tra il suo caso di positività in un test antidoping e quello tanto discusso del n.1 ATP. Quest’ultimo ha voluto rispondere, sottolineando di non conoscere i dettagli della vicenda legata a Jarry, ma di avere cognizione di quanto è accaduto nella sua situazione: “È chiaro che quel tipo di risposta è stata preparata. Ma è quello che dovrebbero fare tutti gli atleti, che poi si mettono a fare i politici e rispondono a qualcosa che non si conosce. Non serve pronunciarsi, correndo il rischio di doversi arrampicare sugli specchi. Sinner è stato a bravo a dire quello che doveva dire, affermando di non conoscere il caso di Jarry e di poter parlare solo per se stesso, sapendo di non aver commesso errori“.
Ambesi ha poi evidenziato un particolare importante nel confronto tra italiani, in particolare tra Matteo Berrettini e il resto della truppa tricolore, escluso Sinner: “Certo, che Berrettini rispetto a Musetti e ad Arnaldi ha dimostrato di avere un colpo che su questa superficie che dimostra di spostare gli equilibri. Ha chiuso a 32 ace la sfida contro Norrie“. Una vittoria in quattro set nella quale il romano è stato in grado anche di concretizzare due giochi perfetti, realizzando cioè solo ace.
In vista del secondo turno: “Io firmerei per cinque italiani al terzo turno, donne comprese. Dopo che ho visto la partita di Fonseca, mi sono fatto quest’idea: il brasiliano ha dei colpi da fenomeno, però ha l’età che ha. Non è scritto che possa sempre avere quel rendimento. Certo, Sonego ha la maledizione delle due partite vinte che non riesce a spezzare però effettivamente una speranza ce l’ha. È una sensazione“.
In conclusione, un’altra riflessione sulla rappresentazione dei risultati del tennis italiano come di un’ondata: “È un termine pesante perché dovresti avere X giocatori in semifinale, però se si analizzano gli ultimi Slam c’è una continuità. Certo, hai chi ti vince il torneo o quella che ti è arrivata in fondo, ma c’è stato un periodo in cui i primi turni erano davvero ostici“.
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