Francesco Marando ucciso a Bovalino: fermati i due figli. “L’omicidio dopo la lite”
Il corpo del 54enne è stato trovato in un piano interrato dell’abitazione, nella provincia di Reggio Calabria: a insospettire gli inquirenti è stata la tardiva chiamata di soccorso. Sotto esame i rapporti famigliari
Reggio Calabria, 20 gennaio 2025 – Inaspettata svolta sul caso di Francesco Marando, l’uomo di 54 anni ucciso a colpi di pistola a Bovalino (Reggio Calabria): due figli della vittima, di cui uno minorenne, sono stati fermati dal Nucleo investigativo di Locri, con il supporto del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia locale e della stazione di Bovalino.
Si ritiene che siano stati loro a uccidere il padre: secondo la ricostruzione, l’omicidio avrebbe avuto luogo dopo una lite per alcuni dissidi famigliari che si protraevano da tempo; al termine del diverbio, il figlio più grande avrebbe esploso alcuni colpi di calibro 38 contro il genitore. Nei minuti successivi, i due fermati avrebbero nascosto l’arma e il corpo, quest’ultimo in un locale interrato dell’abitazione. Il cadavere è stato scoperto solo il giorno successivo, a seguito di una tardiva richiesta di aiuto da parte della famiglia. I due giovani sono ritenuti anche responsabili dei reati di occultamento di cadavere e porto abusivo di arma da sparo.
È stata la tardiva chiamata di soccorso, effettuata il giorno successivo, a far insospettire gli inquirenti, che hanno dunque deciso di effettuare un sopralluogo nell’appartamento, imbattendosi in quella che si ritiene essere la terribile realtà. A fare la differenza sono state anche l’analisi delle videocamere di sicurezza e le dichiarazioni spontanee rilasciate dal figlio maggiore in caserma, dove si è recato con i suoi legali. Durante l'interrogatorio, il giovane ha anche indicato il luogo in cui lui e il fratello si erano disfatti dell'arma del delitto, rinvenuta in un’area isolata di Ardore all'interno di un sacco contenente anche bossoli e munizioni. Il 18 gennaio, inoltre, le ricerche svolte dai carabinieri hanno consentito di recuperare anche l'autovettura del padre, nascosta in una zona di campagna alla periferia di Bovalino.
Tutto il materiale rinvenuto è ora sotto sequestro e sarà oggetto di accertamenti da parte degli specialisti della Sis del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria e del Ris di Messina. Intanto, le indagini delle due procure si stanno concentrando sulle eventuali responsabilità di terzi. Sono sotto esame anche i rapporti familiari e i contesti personali delle persone coinvolte, al fine di ricostruire il movente e le dinamiche che hanno portato all’omicidio.
I due fratelli arrestati sono attualmente a disposizione delle autorità giudiziarie, in attesa di convalida.