Energia: atteso un boom di richieste per lo sconto sul prezzo | Lo scenario

Uno degli strumenti destinati a calmierare il prezzo dell’energia elettrica per le imprese comincerà a produrre i suoi effetti nelle prossime settimane. Si tratta dell’Energy release, il provvedimento varato dal ministero dell’Ambiente che consente alle imprese con consumi energetici elevati di accedere a forniture a prezzi calmierati a fronte dell’impegno a realizzare (o a farsi […] L'articolo Energia: atteso un boom di richieste per lo sconto sul prezzo | Lo scenario proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Jan 19, 2025 - 21:44
Energia: atteso un boom di richieste per lo sconto sul prezzo | Lo scenario

Uno degli strumenti destinati a calmierare il prezzo dell’energia elettrica per le imprese comincerà a produrre i suoi effetti nelle prossime settimane.

Si tratta dell’Energy release, il provvedimento varato dal ministero dell’Ambiente che consente alle imprese con consumi energetici elevati di accedere a forniture a prezzi calmierati a fronte dell’impegno a realizzare (o a farsi realizzare da terzi) impianti per l’autoconsumo da fonti rinnovabili.

È un sistema che rappresenta in qualche modo la via italiana per cominciare a disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas.

La partita per assegnare questo contingente, pari a 23 terawattora all’anno per 3 anni, si gioca in queste settimane, si legge sul Sole 24 Ore.

Il bando per accedere a questo sostegno è stato pubblicato lo scorso 14 novembre, ma la scadenza per presentare domanda è stata rinviata prima di Natale dal 13 gennaio al 14 febbraio.

I motivi del rinvio sarebbero vari: da una parte serviva più tempo alle imprese per perfezionare la richiesta; dall’altra le domande sinora presentate sarebbero al di sotto della fornitura messa a disposizione.

Le stime degli operatori di mercato, però, calcolano che la domanda potenziale sia ben superiore all’offerta, e che al dunque possa arrivare fino a tre volte l’entità di energia messa a disposizione.

D’altro canto, ammesse a partecipare sono le imprese iscritte nell’elenco degli elettrivori 2024, detenuto dalla Csea: in totale sono più di 5.000.

Il sistema funziona attraverso il riconoscimento alle imprese del differenziale del costo dell’energia elettrica tra il prezzo di mercato (quello che fino al 2024 era il Pun, che in media lo scorso anno è stato attorno a 112 euro a megawattora) e il prezzo di 65 euro a megawattora.

Si tratta di una forma di anticipo di liquidità che può essere anche utilizzato per finanziare la realizzazione degli impianti green.

Il provvedimento, infatti, prevede che chi accede al sostegno deve poi realizzare un impianto – o potenziarne uno esistente – per una capacità necessaria a produrre il doppio dell’equivalente dell’energia ricevuto, per una capacità minima di 200 kilowatt.

L’imprenditore, però, avrà tempo: dovrà stipulare un contratto per ottenere l’anticipo, un altro per la restituzione e avrà circa 40 mesi per realizzare l’impianto.

L’avvicinamento ai nastri di partenza dell’Energy release sta facendo fiorire un nuovo mercato popolato da operatori, a partire dalle utility, che propongono contratti agli imprenditori per progettare la realizzazione degli impianti rinnovabili.

Il contratto farebbe perno sull’utilizzo dei flussi determinati dal differenziale tra prezzo di mercato e i 65 euro, in modo da ripartire tra operatore e imprenditori i proventi e gli oneri dell’operazione.

Le eventuali esitazioni da parte degli imprenditori potrebbero essere legate al fatto che le norme sulle autorizzazioni per realizzare gli impianti fotovoltaici, soprattutto se pianificati su terreni agricoli (magari nelle aree circostanti alle imprese), sono state molto irrigidite con il decreto Agricoltura e con il decreto Aree idonee.

Proprio per questo motivo potrebbe avere successo la formula dell’affidamento della realizzazione a terzi, operatori specializzati che possiedono già progetti che hanno superato iter autorizzativi.

La stima è che a fronte di una domanda sostenuta per il meccanismo di Energy release ci sarà la necessità di realizzare almeno 5-6 gigawatt aggiuntivi di impianti fotovoltaici.

D’altro canto l’Energy release nasce con l’obiettivo, oltre che calmierare il costo dell’energia per le imprese, di spingere lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Nei mesi scorsi, in occasione di un’audizione in Parlamento sul decreto Agricoltura, Confindustria aveva rivelato che gli investimenti che le imprese si preparano a mettere in campo per questi impianti ammontano a circa 12 miliardi di euro.

Se la domanda dovesse davvero superare l’offerta il Gse, che gestirà l’assegnazione, dovrà valutare una forma di riparto.

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