Allacciate le cinture

Allacciare le cinture, sarà un atterraggio problematico. La politica estera vincolata e priva di buon senso delle classi dirigenti europee si sta concretizzando con effetti devastanti sulle spese energetiche di […]

Jan 20, 2025 - 09:52
Allacciate le cinture

Allacciare le cinture, sarà un atterraggio problematico. La politica estera vincolata e priva di buon senso delle classi dirigenti europee si sta concretizzando con effetti devastanti sulle spese energetiche di imprese e famiglie, innescando ancora una volta un’inevitabile e tutt’altro che imprevedibile spirale inflazionistica da offerta. I dati che arrivano dalla Germania sono inequivocabili, calo degli ordinativi, aumento della povertà, recessione, crisi profonda del comparto automotive. 364 grandi aziende tedesche sono fallite nel 2024. Si tratta del 30% in più rispetto ad un anno prima. Quest’anno, il numero di tali fallimenti si stima in aumento di un altro 25-30% e raggiungerà livelli mai visti dal picco della crisi finanziaria globale nel 2009[1].
I fornitori di componenti automobilistici, le società di ingegneria e di costruzione, nonché il settore sanitario si trovano nella situazione più difficile. Nel settore edile si è verificato un aumento del numero di fallimenti del 53 %. L’aumento dei costi e dei tassi di interesse ha creato una tempesta perfetta che ha portato a un forte calo anche nella costruzione di abitazioni che continuerà nel nuovo anno.

La CGIA di Mestre in una nota datata 11 gennaio[2] espone dati drammatici sui futuri costi energetici. Le imprese italiane dovranno sostenere 13,7 mld di spese in più nel 2025 per un conto complessivo che si aggirerà sugli 85 mld, divisi in circa 65 per la fornitura di energia elettrica e 20 per la fornitura di gas. Una marea di soldi finiranno in fumo.

I campanelli d’allarme stanno già suonando. Le imprese energivore saranno in grave difficoltà e vedranno aumentare i costi con la possibilità di ricorrere a fermate e cassa integrazione. Nei periodi più critici, nel 2021 e nel 2023, lo Stato era intervenuto a tutela di famiglie ed imprese con misure pubbliche eccezionali pari a 92,7 mld. Queste misure oggi non ci sono più.

L’inflazione da offerta causata dal comparto energetico è destinata a riproporsi come emerge anche dai primi dati sull’indice dei prezzi di dicembre 2024.

Con una spiacevole sovrapposizione degli effetti, l’attuale anello debole dell’industria europea ovvero il settore automotive, presenta forti criticità che si stanno riversando sul sistema industriale del Nord Italia, molto interconnesso all’industria tedesca ed in cui si concentra il 64% delle spese energetiche del Paese. Un contesto di crisi strutturale che vedrà le imprese accollarsi oltre alla mancanza di ordinativi e fatturato, anche ingenti costi energetici. Mai come oggi in poco tempo, la politica estera UE, legata mani e piedi agli interessi NATO e quindi USA, sta portando il sistema ad un punto di rottura che è destinato poi a proiettarsi sia in ambito sociale che politico. L’incapacità europea di risolvere il conflitto in Ucraina attraverso il dialogo mantenendo i legami economici con la Federazione Russa e le sue pulsioni belliciste verso assurde escalation, sta spingendo i sistemi economici al taglio netto del ramo su cui tutti siamo appollaiati. Ci guadagnano gli USA che vendono GNL a buon prezzo (per loro) e armi oltre a continuare con operazioni di reshoring e nearshoring che l’elezione di Trump agevolerà magari con l’aggiunta di qualche dazio. L’UE appare sempre più debole e destinata ad una deindustrializzazione forzata a cui seguiranno disoccupazione, aumento ulteriore della povertà, attacco del risparmio privato, meno servizi pubblici in un economia di guerra caratterizzata da enormi spese militari. Tutto questo  impatta anche su sistemi politici incartati in un atlantismo europeista che non concede gradi di libertà e che ci proietta in un futuro di conflitti. Insomma, il “pilota automatico” non ci sta portando in un bel posto.


[1]https://www.handelsblatt.com/unternehmen/handel-konsumgueter/insolvenzen-experten-warnen-vor-firmenpleiten-auf-finanzkrisen-niveau/100088623.html

[2]https://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2025/01/Carobollette-11.01.25.pdf